La Procura sequestra il laboratorio di fecondazione assistita. Cinque indagati

TERAMO – La magistratura teramana ha posto sotto sequestro il laboratorio per l’inseminazione dell’unità operativa semplice a valenza dipartimentale di fisiopatologia della riproduzione medicalmente assistita, di cui è responsabile il dottor Francesco Ciarrocchi. Il sequestro segue di due settimane un sopralluogo effettuato dai carabinieri del Nas di Pescara, che avevano evidenziato alcune carenze sotto il profilo amministrativo, quale ad esempio la regolare iscrizione del centro, prevista per legge, nel registro dell’Istituto superiore di Sanità, perchè manca ancora l’autorizzazione richiesta da tempo alla Regione Abruzzo. All’esito di quell’ispezione, lo stesso responsabile Ciarrocchi aveva sospeso le attività di fecondazione assitita, istituito nel 2011, all’interno del più grande reparto di ostetricia e ginecologia. Nell’indagine, secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, ci sono cinque indagati: si tratta del responsabile dell’unità semplice, Ciarrocchi, il direttore generale Giustino Varrassi, quelli sanitari dell’ospedale, Gabriella Palmeri, e aziendale, Camillo Antelli, oltre al primario del Dipartimento, Goffredo Magnanimi. Ad eseguire il sequestro, disposto dal pubblico ministero Davide Rosati, sono stati i carabinieri del Nas, del reparto operativo del comando provinciale di Teramo e gli agenti della Guardia di Finanza. All’unità operativa semplice appartiene il laboratorio sequestrato, dedicato alla capacitazione del seme e all’inseminazione. L’unità è al quarto piano dell’opedale Mazzini, consta di quattro stanze adibite a laboratori e studio medico (che continuano a funzionare nelle proprie attività) e non ha posti letto, per i quali si appoggia al reparto di ostetricia e ginecologia: anche quest’ultimo non ha subito interruzioni nell’attività dall’intervento della magistratura.